Quando si ammira un’opera che ha segnato la storia dell’arte, lo si fa con uno sguardo critico, ammirandone il virtuosismo e la creatività. Ma di fronte ai capolavori scultorei di corpi perfetti e fondoschiena mozzafiato, ci si può concedere uno sguardo malizioso? Io dico di sì!
Fin dall’antica Grecia la scultura si basa su un accurato studio matematico delle proporzioni del corpo umano. I Greci miravano ad una rappresentazione dell’uomo perfetta in tutti i sensi: un corpo atletico e proporzionato rispecchiava la virtù morale interiore e una forte spiritualità. Come accadeva per gli atleti olimpici che al tempo gareggiavano nudi. Infatti il culto della perfezione fisica, veniva espresso nel mondo sportivo dell’atletica leggera, che combinava il vigore fisico con la virtù morale e un senso fortemente spirituale.
Insomma questi fondoschiena parlano e hanno molto da insegnarci sulla storia dell’arte.
Ammirare un corpo perfetto scolpito nel marmo, non è come guardare una mezza coscia che spunta da una minigonna troppo corta o il modello di Dolce & Gabbana sulla barchetta sulla costa napoletana, ma è un simbolo dell’ideale “antropocentrico” scolpito accuratamente nel marmo dai Greci, artisti rinascimentali, manieristi e neoclassici ( l’arte del nudo nel Medioevo non ha riscosso molto successo).
Perseo con la testa di Medusa- Benvenuto Cellini
La fusione di questa scultura è stata una vera e propria impresa, tanto che la lavorazione richiese quasi 5 anni. La difficoltà nella fusione del Perseo di Cellini è costituita dalla scelta dell’artista di fondere solo di tre pezzi (la testa della medusa, Perseo e il corpo di Medusa). Scritt non molto accreditati raccontano di quante difficoltà abbia affrontato il gruppo di Cellini durante la creazione della statua: un temporale compromise la temperatura della fornace, lo stagno per la lega risultò insufficiente (tanto che Cellini compensò con le posate di casa) e infine un principio d’incendio nella bottega.
Questa scultura dal fisico “scolpito” più che essere stata creata per far palpitare il pubblico femminile, fu pensata come rappresentazione della situazione politica del periodo.
Rappresenta infatti l’affermazione del committente, Duca Cosimo I, che dà un taglio alle vicende repubblicane rappresentate invece da Medusa. I serpenti di Medusa non sono altro che una metafora delle varie discordie politiche che hanno sempre minato le questioni cittadine.

Napoleone come Marte Pacificatore – Antonio Canova
Ho avuto l’onore di incontrare questa spettacolare raffigurazione di Napoleone per la prima volta alla Gipsoteca di Possagno (Treviso). Esistono due copie di questa statua, quella bronzea si può ammirare al centro del chiosco dell’Accademia di Brera di Milano, mentre l’originale in marmo si trova alla Apsley House di Londra.
Non riesco a nascondervi che sono stata colpita dal fisico bestiale di Napoleone, e stando ai fatti è rimasto molto colpito anche lui quando l’ha vista, tanto che non l’ha voluta mai esporre al pubblico!
Canova ha scolpito Napoleone nel marmo come una statua ellenistica, una perfetta rappresentazione neoclassica del corpo atletico, proporzionato e… nudo. Ed è proprio per questo motivo che pare non sia stato apprezzato da Napoleone. Il duro lavoro di Antonio Canova che si protrasse per tre anni, venne accolto con molta freddezza dalla critica francese che la definì “troppo atletica”, tanto che occultò l’opera fino alla morte di Bonaparte.

Bronzi di Riace
Dare del “bronzo di Riace” a un giovanotto, è un complimento serio. Abbiamo dati incerti su questa coppia di statue ritrovate nel 1972 nel Mar Ionio, a 230 m dalle coste di Riace Marina.
I due bronzi considerati tra i capolavori scultorei più significativi dell’arte ellenica, sono un esempio perfettamente conservato dell’arte greca del V secolo a.C.
I nostri due “mega fusti” si chiamano Bronzo A e Bronzo B. Sono molto simili ma presentano delle differenze interessanti nei dettagli, posa e tecnica di fusione. Tra le varie ipotesi, si sostiene che le statue siano state fatte in periodi diversi o da artisti differenti. Purtroppo non esiste una documentazione che accerti queste teorie.

David di Michelangelo
David è il Mister Mondo della scultura. Questa opera non solo è il simbolo della città di Firenze e della scultura rinascimentale, ma è considerato un capolavoro della scultura a livello mondiale. Il David è stato il terzo tentativo di un progetto fallito precedentemente da Agostino di Duccio e Antonio Rossellino.
Quando Michelangelo accettò la commissione da i consoli dell’Arte della Lana e l’Opera del Duomo di Firenze, dovette riprogettare la scultura basandosi su un enorme blocco di marmo già abbozzato dai due predecessori. L’inizio dei lavori risale al 1501 quando Michelangelo aveva soltanto 25 anni!
Ciò che rende veramente speciale questa statua (oltre alla perfetta riproduzione anatomica del corpo umano) è la rottura con la classica rappresentazione di questo mito, che vuole Davide rappresentato come un pubescente dal fisico minuto e femmineo con in mano la testa mozzata di Golia.
Invece Michelangelo lo raffigura al culmine della forza giovanile, con un eccezionale studio dei dettagli anatomici, in un momento di massima concentrazione prima dello scontro con Golia.

Il modo della storia dell’arte può stupire ognuno di noi in modo diverso. Oltre a scoprire la storia dell’opera e dell’artista, ho sempre trovato divertente ammirarla secondo canoni molto poco accademici.
Se anche tu tra le opere artistiche preferite ne hai alcune che ti hanno fatto “battere il cuore” scrivimi qui!