Architettura

Ecco perché non vedrete mai il Duomo di Milano senza impalcature.

Mi è capitato di sentirmi dire “Ah! Spero di vedere il Duomo di Milano senza impalcature la prossima volta che vengo a trovarti!”.

Mi dispiace deludervi, ma il Duomo proprio non può fare a meno delle impalcature.

Il motivo per quale non lo si vedrà mai in tutto il suo splendore non è per negligenza o scarsi finanziamenti per la conservazione, ma per una questione strutturale che richiede un restauro costante.

I lavori per la costruzione del Duomo di Milano cominciano nel 1387. Impiegarono quasi ben 500 anni per ultimarlo poi finalmente nel 1813 (o addirittura per qualcuno nel 1965).

Se ci è voluto così tanto tempo per costruirlo, non vi stupirò dicendovi che i lavori di restauro cominciarono prima dell’ultimazione dell’opera.

L’inizio dei lavori di restauro coincide con la fondazione della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano: un ente che si è occupato della sua costruzione e tutt’oggi della conservazione e del restauro della cattedrale. Il motivo principale del costante restauro del Duomo di Milano è dovuto dal fatto che per la sua costruzione è stato utilizzato il marmo di Candoglia.

Quando si dice “marmo” è sempre abbastanza generica come definizione: ce sono di molti tipi diversi per colorazione, texture e proprietà. Quello del duomo è stato scelto per la colorazione molto particolare, reperibile esclusivamente nelle cave di Candoglia in Va d’Ossola. Questo marmo è sicuramente molto bello, particolare, dalla tonalità bianco/rosata, fighissimo … se non fosse per il fatto che è estremamente sensibile agli agenti atmosferici.

Il marmo di Candoglia è così particolare che l’estrazione avviene quasi esclusivamente per il restauro del Duomo di Milano (pazzesco!).

Le prime cave risalgono all’epoca romana ma con la costruzione del duomo diventarono esclusive per la costruzione e il mantenimento della cattedrale. La scelta di utilizzare questo marmo ne rivoluzionò l’architettura che accompagnò grazie alla scelta dello stile “gotico” la ricerca di ingegneri e artisti da tutta Europa.

Questo scambio di maestranze provenienti da tutto il continente resero il Duomo una crocevia di culture  che la rende una delle cattedrali più straordinarie d’Europa di quel periodo. Il duomo è una delle cattedrali più importanti d’Europa e questa mescolanza di stili è evidente nelle statue che ne costellano la struttura.

Si contano un totale di 3400 statue. Tutt’oggi la Veneranda Fabbrica del Duomo le restaura talvolta duplicandole completamente per sostituire il degrado irreparabile del marmo.

Queste statue sono una collezione vastissima di raffigurazioni: non solo santi e personaggi biblici, ma le più stravaganti da figure mitologiche e personaggi realmente esistiti o di finzione, tra i quali ad esempio la Sirenetta di Andersen o Primo Carnera o addirittura la testa di Benito Mussolini.

È possibile ammirare da vicino le statue delle guglie al museo della Veneranda Fabbrica del Duomo, che da sempre conserva e collezione le statue che durante il restauro sono state sostituite.

Ho inoltre scoperto, che per supportare il restauro di questo bene inestimabile è possibile adottare le statue del Duomo su https://adottaunaguglia.duomomilano.it/it/

Dal sito è infatti possibile scegliere la guglia che si preferisce e adottarla con una offerta libera. Basta scorrere la lista bene organizzata delle statue con tanto di foto, nome e posizionamento sulla struttura e scegliere la vostra preferita.

 

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Foto di copertina:

Di Takayuki Suzuki from Kanagawa, Japan – Duomo di Milano (1)