Arte del 900

Cézanne: come l’ossessione per la Sainte-Victoire l’ha reso il padre del cubismo.

Se si osservassero le opere di Cézanne dei primi del 900, appendendole tutte al muro una a fianco all’altra, sembrerebbe di assistere a una scena di Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo di Spielberg.

Infatti ci ritroveremmo davanti a 60 opere tra dipinti e acquerelli, che ritraggono tutte la stessa montagna.

Per Paul Cézanne Sainte-Victoire è stata un’ossessione durata per quasi vent’anni, gli ultimi della sua vita. Raccontata brevemente può sembrare una follia, ma se non fosse per la dedizione di Cézanne, il cubismo forse non sarebbe mai esistito.

Mentre nello stesso periodo gli impressionisti dipingevano con piccole e frequenti pennellate senza contorni, Cézanne decise di andare contro corrente con grosse pennellate, a volte stese persino con la spatola, trasmettendo tridimensionalità con un utilizzo del colore assolutamente originale.

Paul Cézanne – Toward Mont Sainte-Victoire, 1878

Quello che rende Cézanne un vero anticonformista è che si è distaccato dall’impressionismo con una nuova interpretazione di volumi, colori e tonalità.

Cosa portò Cézanne su una strada così distante dai suoi contemporanei?

All’inizio degli anni ‘70 dell’800, Cézanne accetta l’invito di Pissarro a trasferisi nella sua dimora, scoprendo grazie ai suoi insegnamenti, un modo di dipingere personale ed indipendente dall’impressionismo.

I suoi dipinti cominciano a rappresentare una nuova visione della natura, tramite nuove tecniche non accademiche che puntavano a esprimere le emozioni piuttosto che i dettagli delle figure.

Paul Cézanne - Mont Sainte-Victoire with Large Pine
Paul Cézanne – Mont Sainte-Victoire with Large Pine, 1887

“Nella pittura ci sono due cose: l’occhio e il cervello, ed entrambe devono aiutarsi tra loro”

– Cézanne

Nelle sue opere da quel momento in poi, si osserva una ricerca della profondità senza prospettiva geometrica, ma resa soltanto dal colore e dalla tecnica di stesura. Ad esempio i colori caldi della pianura sono in contrasto con i colori freddi del cielo e della montagna, la quale tra l’altro, senza contorni sarebbe a malapena percepibile. È così che rinnova le proprie opere, generando la tanto ricercata emotività in connessione con la natura.

Più prosegue con lo studio della Sainte-Victoire e più il ritmo della sua pittura diventa calmo e stabile. Se osservo i suoi dipinti l’evoluzione della tecnica è sorprendente: le pennellate di colore non sono macchie sparpagliate come potrebbe sembrare a un primo sguardo, ma collocate su linee parallele, con una prospettiva palpabile grazie all’utilizzo dei contrasti fra i colori.

Il colore è per Cézanne il protagonista indiscusso.

Verso la fine della sua vita Cézanne dipinge la Sainte-Victoire come un paesaggio naturale smaterializzato, riassunto sulla tela con intense macchie di colore. Infatti gli ultimi dipinti pur trattandosi di paesaggi naturali, sono in realtà una rappresentazione dell’interiorità dell’artista, come dei miraggi.

Paul Cézanne – Mont Sainte-Victoire and Chateau Noir, 1904 – 1906

Nel settore artistico mi capita di sentir spesso dire che bisogna “disegnare, suonare, dipingere con il cuore” e che per creare dei veri capolavori studiare non serve. Sia nell’arte che nella musica è un’affermazione un po’ superficiale che sminuisce gli anni passati dagli artisti a ricercare la tecnica perfetta. Quello che ammiro di Cézanne è che solo grazie a questo studio ossessivo di questo soggetto, è riuscito a trasmettere i suoi sentimenti nei suoi dipinti e a cambiare per sempre il mondo dell’arte.

Infatti, dopo la sua morte nel 1907 a causa di una polmonite, gli fu dedicata una vasta retrospettiva al Salon d’Automn di Parigi con 56 opere in esposizione, che ispirarono in particolare, tra i vari visitatori, Picasso e Braque.

Dopo quella mostra la svolta nei quadri di Picasso e Braque è evidente. Si attribuisce infatti alle opere di Cézanne il merito di una innovazione nell’estetica delle avanguardie del 900: il cubismo.

Per scrivere questo articolo ho letto questi due bellissimi libri che vi consiglio calorosamente: Il Secolo spezzato delle avanguardieCèzanne